È la novità che è stata introdotta a OliOliva ma che, nella testa del suo ideatore, frullava già da diverso tempo. La rassegna dell’extravergine che ha tenuto banco a Oneglia dal 10 al 12 novembre scorso ha solo fornito lo spunto perché Roberto Giuliani, 57 anni, «assaggiatore» qualificato di caffè e titolare con la moglie Federica del bar Pianeta Caffè-La Brasiliana, in piazza San Giovanni a Oneglia, s’inventasse il caffè all’extravergine.
È il risultato di un processo di lavorazione complesso e delicato. Attraverso un procedimento chimico che prevede, alla fine del processo di tostatura, l’aumento della temperatura fin oltre 90 gradi, al caffè Huehuetenango coltivato in Guatemala a un’altitudine di 1800 metri (è presidio Slow Food, ndr), si unisce l’extravergine Roi prodotto a Badalucco. Il mix è una tazzina unica, un condensato di aromi che mettono in risalto alcune caratteristiche: setosità, viscosità, un gusto intenso e vellutato. Chi l’ha assaggiato, preferibilmente senza zucchero, proverà un retrogusto particolarissimo, difficile da descrivere, ma che resta per lungo tempo, con effetti estremamente piacevoli.
Roberto Giuliani ha creato un marchio ad hoc, «Caffè 211», che prende spunto dal titolo di una cantata di Bach dedicata proprio al caffè, con l’intenzione di diffondere la nuova «creatura» a livello nazionale e perchè no, internazionale. I presupposti per un successo commerciale ci sono tutti. L’imprenditore ha dalla sua tantissimi anni di esperienza nel settore. Non si è limitato a commerciare in caffè: ha ottenuto il «Coffee Diploma System» presso l’università del caffè, ovvero la «Speciality Coffee Association», con sedi principali in Gran Bretagna e Stati Uniti.
«Finora i risultati sono soddisfacenti – spiega – A OliOliva lo hanno molto apprezzato. Almeno il 99 per cento della clientela ha espresso commenti molto positivi e la maggior parte ha continuato a gustarlo anche in seguito», rivela Giuliani. Che aggiunge: «Per quanto riguarda la scelta dell’extravergine, ho optato per un olio di carattere che però non andasse a incidere troppo sull’aromaticità del caffè».